32° Festival Estivo di Musica da Camera |
Venerdì 8 agosto 2014 – ore 21,15 – Sestri Levante – Complesso
dell’Annunziata
La Voce delle Donne
Letizia Grassi – soprano
Edoardo Bruni –
pianoforte
W. A. Mozart |
da Don
Giovanni |
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Mi tradì
quell'alma ingrata |
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G. Donizetti |
da Anna Bolena |
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Al dolce guidami castel natio |
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F. Chopin |
Preludio op. 45 |
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G. Verdi |
da Il Corsaro |
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Non so le tetre immagini |
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da Il Trovatore |
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Tacea la notte placida |
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G. Puccini |
Da Turandot |
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Tu che di
gel sei cinta |
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F. Chopin |
Fantasia – Improvviso op. 66 |
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F. Poulenc |
da Dialogues des
Carmelites |
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Atto terzo, scena terza |
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E. Bruni |
Il mare secondo Penelope |
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testi tratti da “Influssi” di P. Sovilla |
Edoardo Bruni è pianista e compositore. Diplomato in
pianoforte col massimo dei voti presso i Conservatori di Trento e di Rotterdam,
si è perfezionato con Cohen, Berman, Delle Vigne, Schiff, Margarius. Svolge attività
concertistica in Italia ed in Europa come solista ed in formazioni cameristiche
(suona con la pianista Monique Ciola, l'armonicista
Santo Albertini e l'ensemble jazz “Garnerama”) e si è
esibito in cartelloni prestigiosi in cui comparivano anche artisti del calibro
di Yo Yo Ma, Canino, Pogorelich, Bollani, Campanella, Bahrami. Diplomato in composizione col massimo dei voti
presso il Conservatorio di Trento, si è perfezionato con Mullenbach,
Corghi, Bacalov. Sue
composizioni sono state eseguite in Italia ed Europa in oltre 150 concerti. È
laureato in filosofia presso l'Università di Padova ed è dottore di ricerca in
musicologia delle Università di Trento e di Paris 4 - Sorbonne. Ha insegnato
presso la Scuola Musicale Giudicarie (Tione di Trento) ed i conservatori di
Verona, Padova, Trento, Siena, Frosinone. Attualmente insegna presso il
conservatorio di Trento (Lettura della Partitura). Basandosi sui principi da
lui definiti e formalizzati dell'estetica della catarsi e della tecnica della
pan-modalità, sta ora realizzando il progetto compositivo "Ars Modi -
L'Arte del Modo", in cui propone una nuova "via di mezzo"
compositiva, diversa dalle due vie che hanno predominato nel Novecento: l'
"estetica del malessere - atonalità estrema" da una parte, e l'
"estetica dell'ingenuità - tonalità tradizionale" dall'altra.